Un'invenzione affascinante
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La mia fantastica bici |
Decidere di non utilizzare l'automobile può sembrare una scelta drastica e inutile, se non quasi impossibile, ma la scienza ci dice che non è così.
Personalmente ho deciso di non possedere affatto un'automobile e di usare, come mezzo di trasporto, la mia vecchia bici.
Nonostante i suoi quasi 30 anni, è in ottime condizioni, ma aveva bisogno di una revisione, per controllare che tutto funzionasse al meglio. Così mi sono cimentato in un meticoloso lavoro di manutenzione ed ho smontato completamente la bici.
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La mia bici smontata |
Ho controllato, pulito e sistemato ogni singolo componente, fino alle piccole viti e le sferette dei cuscinetti.
Questa impresa mi ha dato l'opportunità di capire la complessità e l'ingegno che si nascondono dietro una semplice bicicletta.
Questa meraviglia della tecnologia è un concentrato di fisica e matematica.
Una combinazione di apparati meccanici che assolvono svariate funzioni.
L'invenzione della bicicletta è da attribuire al barone tedesco Karl von Drais nel 1817. La bici quindi ha compiuto ben 207 anni!
Il nome scelto dal barone per la sua bici fu Laufmachine (macchina da corsa) ma molti, in suo onore, la chiamarono draisina o draisienne in francese.
In Italia fece il suo debutto nel 1819.
La bicicletta può essere considerata la macchina più efficiente dal punto di vista energetico, oltre 200 volte più efficiente che andare in moto o in auto.
Nessun altro mezzo riesce a convertire una parte così alta dell’energia consumata, in movimento: secondo alcune stime, in condizioni reali di utilizzo, il 98% dell’energia spesa da chi pedala viene trasformata in spinta in avanti. Valori molto distanti da quelli di un’automobile a combustione interna, che ha un’efficienza che di rado supera il 30% e, per giunta, ottenuti senza inquinare e con un consumo di materiali e risorse molto inferiore. Insomma, in un momento segnato da prezzi dell’energia molto elevati e da livelli di inquinamento crescenti, la bici è un’alternativa eccellente all’auto, soprattutto per le distanze tipiche dei centri urbani.
Chi va in bici è sia passeggero che motore e fa uno sforzo minimo per rimanere in posizione. I suoi muscoli sono utilizzati solo per la locomozione, in modo molto efficace.
A velocità costante, non c’è quasi nessuna “perdita” di energia cinetica e questa riguarda solo le gambe e interessa solo l’1% dell’energia cinetica totale del ciclista.
I dati provengono da Sustainable Transport Public Policy E6-40-04-021 del prof. David Banister della Oxford University School of Geography e riportano i consumi energetici per km, nell' ordine: bicicletta, camminare, tram o metropolitana leggera, bus, treno elettrificato e diesel, metropolitana (specificamente la Metropolitana di Londra), motocicletta, automobile, aereo, taxi e camion.
Questa famosissima foto è davvero significativa.
Albert Einstein amava andare in bici e disse: “La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi continuare a muoverti.”
Ferrara è la “città italiana delle biciclette”, dove l'utilizzo di questo mezzo da parte dei cittadini è tra i più alti in Europa: nel 1991 la percentuale di utilizzo era del 30,7% contro il 30% di Copenaghen o il 27,8% dell'Olanda. Nel 2000 un’indagine realizzata da DataBank su un campione rappresentativo ha ribadito che il 30,9% dei ferraresi continua ad utilizzare la bicicletta, ma il popolo dei ciclisti ferraresi è pari a circa l’89,5% dei suoi 135.000 abitanti.
E le altre città? Come mai non si incentiva l'uso delle bici anche nel resto d'Italia?
Una città dove si viaggia in bici è una città più pulita, più silenziosa, dove l'aria è meno inquinata e i cittadini sono più sani perché respirano meglio e fanno più attività fisica.
Un sondaggio effettuato da Ipsos conferma che, in tutti i 28 Paesi (compresa l’Italia) in cui è stato condotto, la bici viene considerata determinante per ridurre le emissioni di CO2 e il traffico.
Inoltre, una città dove si viaggia prevalentemente in bici è una città più sicura, dove il rischio di essere ammazzati da un idiota in automobile che sfreccia a 80-100 Km/h è sicuramente molto più basso.
Ma ecco che sento già una vocina gracchiante che urla: "E gli anziani e i disabili come fanno a usare la bici?"
Ovviamente non tutti possono andare in bici (come non tutti possono guidare l’auto o semplicemente comprarla e mantenerla), ma molti anziani e disabili possono usare la bici, a due o tre ruote, tradizionale o elettrica a pedalata assistita, e spesso possono usarla con più facilità e con meno costi dell’automobile.
Infatti a pari velocità, in bici si consuma circa un quinto dell’energia che serve per camminare, quindi in pianura andare in bici è più vantaggioso che andare a piedi, mentre la bicicletta elettrica a pedalata assistita consente di superare molti limiti di distanza e dislivello. I tricicli possono anche ovviare a eventuali problemi di equilibrio mentre con borse e portapacchi è possibile caricare diverse decine di kg di materiali (dalla spesa, ai libri, all'occorrente per hobby e svago).
In molti Paesi del mondo, possedere una bici è quasi un lusso ed è l'unico mezzo di trasporto, oltre ai piedi, che moltissime persone possono permettersi.
Impariamo a pensare in modo ecologico, per il bene del pianeta, perché di conseguenza ciò si rifletterà positivamente sulla nostra vita e su quella delle generazioni future.
Lasciate a casa l'auto ogni volta che potete e usate una bici, ne guadagnerete in salute per voi e per il pianeta.
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La mia fantastica bici con il carrello per trasportare qualsiasi cosa |
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