L'omeopatia è una pratica medica "alternativa" che, nonostante la sua popolarità, manca di qualsiasi fondamento scientifico.
Nata alla fine del XVIII secolo grazie al medico tedesco Samuel Hahnemann, si basa su due principi fondamentali: la "legge dei simili" e la "diluizione estrema". Tuttavia, entrambi questi principi sono stati ampiamente smentiti dalla scienza moderna, rendendo l'omeopatia una pratica non solo inefficace, ma potenzialmente pericolosa.
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il dott. Samuel Hahnemann nel 1841 |
La legge dei simili sostiene che una sostanza che provoca sintomi in una persona sana possa curare gli stessi sintomi in una persona malata, se somministrata in dosi estremamente diluite. Questo concetto, però, non ha alcun riscontro nella biologia o nella chimica moderna. Inoltre, le diluizioni utilizzate nell'omeopatia sono così estreme che spesso non rimane neppure una singola molecola della sostanza originale nel prodotto finale. Ad esempio, una diluizione comune come 30C significa che la sostanza è stata diluita in un rapporto di 1 a 100, per 30 volte consecutive. Questo rende il prodotto finale praticamente indistinguibile dall'acqua pura.
Uno degli argomenti più spesso citati dai sostenitori dell'omeopatia è la cosiddetta "memoria dell'acqua". La teoria della memoria dell'acqua è stata proposta per la prima volta negli anni '80 dal ricercatore francese Jacques Benveniste. Secondo questa teoria, l'acqua sarebbe in grado di "ricordare" le proprietà delle sostanze con cui è entrata in contatto, anche dopo che queste sono state completamente rimosse attraverso la diluizione estrema.
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Il dott. Jacques Benveniste |
Nel 1988, Benveniste pubblicò uno studio sulla rivista Nature in cui affermava di aver dimostrato che l'acqua poteva conservare una "memoria" delle sostanze con cui era stata a contatto.
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Articolo di Jacques Benveniste |
Tuttavia, lo studio fu rapidamente criticato per la mancanza di rigore scientifico e per la presenza di errori metodologici. Nature inviò un team di investigatori, tra cui il famoso cacciatore di frodi scientifiche James Randi, per replicare l'esperimento.
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Il cacciatore di frodi scientifiche James Randi |
Il team scoprì che i risultati di Benveniste non erano riproducibili e che lo studio era viziato da bias e cattiva progettazione sperimentale.
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Articolo che smentisce quello di J. Benveniste |
La struttura molecolare dell'acqua è estremamente dinamica e non esiste alcun meccanismo fisico o chimico noto che possa permettere all'acqua di memorizzare informazioni specifiche sulle sostanze con cui è stata a contatto. Inoltre, le diluizioni estreme utilizzate nell'omeopatia spesso non contengono neppure una singola molecola della sostanza originale, rendendo impossibile qualsiasi effetto biologico.
La teoria della memoria dell'acqua è stata ampiamente smentita dalla comunità scientifica. Non esiste alcuna prova credibile che l'acqua possa memorizzare informazioni sulle sostanze con cui è stata in contatto.
Numerosi studi e meta-analisi hanno dimostrato che l'omeopatia non è più efficace di un placebo. Una delle revisioni più ampie e autorevoli è stata condotta dal National Health and Medical Research Council (NHMRC) australiano nel 2015. Dopo aver esaminato oltre 1.800 studi, il NHMRC ha concluso che non ci sono prove affidabili che l'omeopatia sia efficace nel trattamento di qualsiasi condizione medica.
Anche la Cochrane Collaboration, un'organizzazione internazionale indipendente che valuta l'efficacia delle terapie mediche, ha riscontrato che non ci sono prove sufficienti per supportare l'uso dell'omeopatia in nessuna condizione clinica.
L'OMS ha chiaramente affermato che l'omeopatia non dovrebbe essere utilizzata per trattare malattie gravi come HIV, tubercolosi o malaria, poiché non ci sono prove della sua efficacia.
Rapporto EASAC sull'omeopatia (2017)
L'EASAC, che rappresenta le accademie scientifiche nazionali dei paesi dell'UE, ha pubblicato un rapporto nel 2017 in cui ha dichiarato che:
Non ci sono prove scientifiche affidabili che dimostrino l'efficacia dell'omeopatia per qualsiasi condizione medica.
I principi dell'omeopatia, come la memoria dell'acqua e le diluizioni estreme, sono incompatibili con le leggi fondamentali della chimica, della fisica e della biologia.
L'uso dell'omeopatia al posto di trattamenti medici basati su prove scientifiche può rappresentare un rischio per la salute pubblica.
Il rapporto ha esortato i governi e le istituzioni sanitarie a basare le proprie decisioni su prove scientifiche solide e a non promuovere l'omeopatia come alternativa alla medicina convenzionale.
Nel corso degli ultimi 50 anni sono stati condotti molti studi clinici nel tentativo di dimostrare che l’omeopatia può prevenire o curare le malattie, compreso il cancro. Per nessuno dei preparati omeopatici studiati è stato possibile dimostrare un’efficacia superiore al placebo, ovvero a un miglioramento indotto dal semplice fatto che i pazienti sono stati presi in cura e che sono stati loro prescritti dei prodotti, anche se inefficaci. L’effetto placebo è presente in ogni terapia, è noto da molto tempo e si somma, anche nel caso di farmaci convenzionali, agli effetti della sostanza attiva. Nel caso di prodotti omeopatici, non esistono sostanze attive ma la somministrazione agisce soltanto come effetto placebo.
Oltre alla mancanza di efficacia, l'omeopatia può rappresentare un rischio per la salute pubblica. Molte persone scelgono di affidarsi a rimedi omeopatici invece di seguire trattamenti medici scientificamente validi, mettendo a rischio la propria salute. Inoltre, l'uso di prodotti omeopatici non regolamentati può portare a effetti collaterali imprevisti o interazioni pericolose con altri farmaci.
L'omeopatia è una pratica che si basa su teorie prive di qualsiasi fondamento scientifico, nonostante la sua popolarità.
Gli studi più recenti continuano a confermare che l'omeopatia non è più efficace di un placebo e che i suoi principi non hanno alcun fondamento scientifico. La comunità scientifica internazionale è unanime nel considerare l'omeopatia una pseudoscienza, e le autorità sanitarie ne sconsigliano l'uso in favore di trattamenti basati su prove scientifiche solide.
In conclusione, l'omeopatia non è solo inefficace, ma può anche essere dannosa.
Soprattutto se consigliato dagli addetti ai lavori (i.e. scienziati, medici, operatori e gestori della sanità), l’uso dell’omeopatia può rappresentare un grave rischio per la salute pubblica, perché può generare disinteresse e sfiducia nella medicina basata sull’evidenza, scoraggiandone l’accesso da parte di medici e pazienti.
Fonti:
National Health and Medical Research Council (NHMRC):
Cochrane Collaboration:
Nature:
https://www.nature.com/articles/333816a0
https://www.nature.com/articles/334287a0
The Lancet:
https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(05)67177-2/abstract
https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(05)67149-8/fulltext
PubMed:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21076131/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37197896/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37805577/
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC8915743/
BMC:
https://systematicreviewsjournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s13643-017-0445-3
AIRC:
Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS:
https://www.marionegri.it/magazine/lomeopatia-non-e-una-scienza
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